Eccoci alla sezione itinerari, qui posterò i giretti che ho fatto con la skyver, mi auguro facciate lo stesso anche voi, non importa di dove siate, anche se il blog si chiama trentoskyver non vuol dire che vogliamo stare confinati nella nostra provincia. Quindi siano benvenuti tutti i posti d'Italia e oltre!!

venerdì 16 marzo 2012

Ferrata della Favogna


Bellissima ferrata che domina la Val d'Adige con un panorama rurale di rara bellezza. Come tutte le ferrate prevede l'utilizzo del solito imbrago, caschetto e set da ferrata (o cordini con moschettoni). Vista la sua costante esposizione al sole e la sua relativa lunghezza vi consiglio di avere dietro un adeguato approvvigionamento d'acqua. Si parcheggia lungo la strada tra Magrè all'Adige e Roverè della Luna (pochi posti) proprio a fianco del cartello che indica la ferrata. Le segnalazioni danno il tempo di salita in 2.30h ma noi possiamo calcolare almeno mezz'ora in più calcolando che abbiamo la skyver sulla schiena. Si comincia subito col sentiero che ci porta all'attacco della ferrata.Subito troviamo il pezzo più ripido lungo un bel camino. Si pensava che il manubrio della skyver fosse di maggior intralcio tra funi e scalette, invece non si è mai impigliato da nessuna parte. A metà salita potremo riposarci su uno stupendo terrazzo naturale che domina le campagne della Valle dell'Adige con una vista mozzafiato sulle cime dello Scillar, Paganella e Montagne della Val di Fassa. Arrivati in cima seguiamo sempre i cartelli fino ad arrivare alla strada asfaltata nei pressi di un maso. Qui possiamo montare la nostra skyver e scendere. Cominciamo la discesa e dopo un chilometro circa troveremo un bar ristorante dove potremo rifocillarci. Da qui prendiamo la strada di destra dove ci toccherà spingere la skyver per cinque minuti fino ad arrivare ad un cartello di legno che indica Magre all'Adige. Cominciamo ora la vera discesa lungo le strade sterrate che ci porteranno fino all'abitato del paese. Magrè dista circa tre km dal parcegghio dove abbiamo lasciato la macchina quindi o ci si organizza con due macchine, o si fa a piedi oppure ci si informa dei mezzi pubblici che passano dal paese con frequenza oraria. Mi raccomando di non sottovalutare questa ferrata, non è molto lunga ma dà la parvenza di non finire mai.

giovedì 24 novembre 2011

Pizzo di Levico (1908)


Il Pizzo di Levico (o cima Vezzena) è una delle cime più caratteristiche che dominano la Valsugana. La sua vetta ospita un forte del primo conflitto mondiale molto suggestivo. Sul tetto del forte è posizionata una croce ben visibile da tutta la valle sottostante e a mio parere da qui si gode di una delle viste più belle del Trentino. Si può accedere dal passo Vezzena in circa un'oretta o da località Monterovere in una mezz'oretta in più. Il percorso è molto ben segnalato e comincia con un po di strada asfaltata che si può facilmente evitare tagliando per i bellissimi prati che caratterizzano l'altipiano.
Si arriva nei pressi di Forte Verle e dopo un altro chilometro di asfalto si prende un bivio a sx ben segnato e si percorre una vecchia strada militare sterrata che ci porta direttamente alla cima. Per la discesa facciamo il percorso a ritroso. E' possibile scendere fino al fondovalle arrivando fino a Caldonazzo ( come ho fatto io) o a Levico.
Il percorso è ben segnalato dal cartelli biamchi e rossi della Sat, facciamo solo attenzione a non seguire il sentiero per Caldonazzo-Val scura perchè ci ritroveremmo in un sentiero attrezzato impraticabile con la bici. Per chi vuole salire da Caldonazzo verso la vetta sconsiglio il percorso nei mesi freddi in quanto essendo sul reverso della montagna non c'è un filo di sole e possiamo trovare del ghiaccio. Buon divertimento.

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domenica 23 ottobre 2011

Lagorai- Monte Fravort (2347)



Bella e tranquilla salita su una facile cima del Lagorai. Si sale in macchina da Roncegno (in Valsugana) e si parcheggia davanti al ristorante "Le Pozze". Da qui seguiamo le indicazioni per il passo Dela Portèla lungo il sentiero 371. Dopo circa un'oretta arriviamo ad una piccola baita. Siamo sotto le cime Fravort, Gronlait e Monte Cola. Il Fravort con i suoi 2347 metri è quello più a sinistra. Dopo la baita in sasso il sentiero si fa sempre più piccolo e piano piano lo lasciamo dirigendoci verso il Fravort in maniera intuitiva, infatti troviamo qualche traccia di escursionisti che a forza di passare hanno formato un vero e proprio sentierino. Per la discesa facciamo il tragitto di salita, magari allungandoci un attimo verso il rifugio Rincher dove possiamo degustare un ottimo vino Rebo prodotto dal titolare. Bel giretto in un ambiente tra i più incontaminati del Trentino.
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giovedì 15 settembre 2011

Monte Bondone



Quale miglior posto per noi trentini che non il Bondone? Quando il tempo non molto è il posto ideale per spenderci mezza giornata. Salita con mezzi pubblici dalla stazione delle corriere di Trento alle 8 di mattina, tratta Trento-Vason, in 50 minuti siamo arrivati. Da qui MountaiSkyver in spalla e su verso il Palon, quota 2.098mt (riconosceremo la vetta dalla inconfondibile antenna telecomunicazioni e dall'arrivo dell'impianto di risalita). In circa tre quarti d'ora di salita piuttosto ripida siamo sulla cima da dove possiamo godere di un panorama unico su Trento e tutta la val d'Adige oltre che a tutta la vista sulla catena del Brenta che ci accompagnerà per buona parte della discesa. Prepariamoci quindi a scendere. Per i primi 3-400 metri percorreremo il percorso di salita (mi raccomando non scendete da sotto l'antenna), poi tenendo leggermente la sx scenderemo giù per la pista da sci (non quella che abbiamo fatto in su, sono due quindi non ci si può sbagliare). Passeremo sopra la strada statale su un sovrappasso (erboso, quasi non ce ne accorgeremo) da dove potremo optare per 2 percorsi. Poco dopo il sovrappasso potremo scegliere se continuare per la pista da sci e dopo 4-5km arrivare all'ex campeggio di malga di Mezavia alla stazione di risalita a valle, ma io personalmente preferisco l'altra strada, quindi dopo il sovrappasso terremo la sx lasciando le piste da sci dopo un paio di km di prati non più ripidi come prima ed arriveremo al parcheggio del giardino botanico alle Viote. Entriamo nel parcheggio del ristorante dove prenderemo un piccolo sentiero che parte proprio dietro il chiosco della cassa del giardino botanico. Un centinaio di metri e ci troveremo davanti una strada forestale che scende affiancando un ruscello fino nei pressi dell'ex campeggio da dove la strada diventerà asfaltata ma poco trafficata. Scendiamo per un paio di km fino alla malga Brigolina (noi pausa al bar con bianchetto e panino con mortadella, vedete voi....). Questo tratto a dei pezzi poco ripidi dove si dovrà spingere ma è poca roba. Prendiamo ora i prati sotto la malga ma tenendo molto la dx, troveremo un sentiero che entra nel bosco ed arriverà fino allo stradone statale. Percorriamo ora la statale per poche centinaia di metri ed alla fine del primo tornante a sx che troveremo giriamo seccamente e dx e seguiamo la stradina che passando per un maso in un paio di km ci porterà alla statale che scende verso Sardagna. Scendendo alla fine del paese prenderemo la stradina che passa sotto la piccola chiesetta e ci ritroveremo ancora sulla statale. Continuiamo per l'asfalto ed al terzo tornante (verso sinistra) troveremo una stradina che scende sulla destra, percorriamola per qualche km e ci ritoveremo a Trento davanti al Doss Trent. Da qui a piedi in 10 minuti siamo tornati alla stazione delle corriere. Più di 1800 metri di dislivello in due ore e mezza di discesa. Proprio un bel sabato mattina!!
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